Entra in vigore la nuova normativa sulla gestione dei rifiuti: l’oggetto da non buttare nella spazzatura.
A partire dal 1° gennaio 2025, l’Italia ha introdotto un’importante novità legislativa in materia di gestione dei rifiuti: diventa, infatti, illegale inserire materiali tessili nella raccolta indifferenziata. Una misura che, pur passata in sordina, è destinata a modificare – in modo rilevante – le abitudini quotidiane dei cittadini. Il mancato rispetto delle nuove disposizioni potrà comportare sanzioni economiche importanti: le multe saranno salate. Cosa c’è da sapere.
Nella spazzatura non possono più essere inseriti tessili
Il tessile è uno dei materiali più inquinanti e, per tale ragione, i tessuti non potranno più essere inseriti nella spazzatura. L’intento è quello di promuovere pratiche di riuso, recupero e riciclo dei materiali, riducendo il volume dei rifiuti destinati allo smaltimento e incentivando una maggiore responsabilità ambientale tra i cittadini.

Secondo quanto stabilito dalla normativa, i materiali tessili non potranno più essere smaltiti nei contenitori dei rifiuti indifferenziati, fatta eccezione per quei prodotti contaminati o gravemente deteriorati che, per motivi igienico-sanitari, non risultino idonei al recupero.
Sono varie le alternative messe a disposizione dei cittadini per il corretto conferimento degli abiti usati. È possibile donare i capi ancora in buono stato a organizzazioni benefiche, quali Croce Rossa Italiana o Emmaüs, oppure ricorrere a piattaforme online specializzate come Vinted o Depop per la vendita dell’usato.
Le sanzioni previste e il ruolo delle amministrazioni locali
Chi non rispetta la legge, in tal senso, rischia di dover pagare sanzioni che possono variare in base ai regolamenti comunali, ma – in generale – prevedono multe che possono ammontare a diverse centinaia di euro.
In alcune città, inserire i tessili nell’indifferenziata potrebbe addirittura comportare la sospensione del servizio di raccolta, a titolo di misura correttiva.
Le amministrazioni comunali – in tale contesto – devono sensibilizzare i cittadini, con campagne informative e collaborazioni con organizzazioni del terzo settore, in modo da fornire ai cittadini strumenti concreti per adeguarsi ai nuovi obblighi e favorire una gestione più efficiente e consapevole dei rifiuti tessili, con l’obiettivo finale di tutelare l’ambiente.